Trattamenti non chirurgici

Non tutti i pazienti necessitano un trattamento. Infatti, esso è necessario quando la spasticità induce delle deformazioni o limita la funzionalità.

Il trattamento dei pazienti spastici richiede un gruppo di lavoro incentrato sul paziente e i famigliari e deve essere composto da tutte le figure professionali coinvolte: il medico di medicina generale o pediatra, il neurologo, il fisiatra, il fisioterapista, il terapista occupazionale e il chirurgo. La presa in carico è generalmente a lungo termine e la partecipazione del paziente e della sua famiglia è di primaria importanza.


 

La fisioterapia e le terapie occupazioni devono iniziare precocemente.

La fisioterapia ha come obiettivo di mantenere i muscoli spastici flessibili e di evitare l’instaurarsi di retrazioni. Inoltre, esercitandoli, rinforza i muscoli deboli o paralizzati. L’obiettivo è prevenire le deformità e le retrazioni muscolari.
La terapia occupazionale ha come obiettivo quello di stimolare l’uso di tutti i muscoli, siano essi spastici o deboli, al fine di conservare quanta più funzionalità possibile nonostante i deficit. Vengono incoraggiate le attività bimanuali: utilizzo di righello e matita, portare un vassoio, andare in bicicletta, nuotare, giochi bimanuali come le bambole russe o videogame etc.

La terapia del movimento – vincolo indotta consiste nel forzare l’uso dell’arto affetto limitando i movimenti dell’arto non affetto tramite apparecchi gessati o sistemi di immobilizzazione. I protocolli generalmente implicano l’utilizzo di questa terapia per tre quattro ore al giorno per tre o quattro settimane.

La stimolazione elettrica (miofeedback) dei muscoli deboli o paralizzati potrebbe essere d’aiuto nel rinforzarli.



 Le ortesi (o tutori)

Sono utilizzate in aggiunta alla fisioterapia per prevenire le deformità o per trattarle se già instaurate. Sono generalmente fatte su misura in differenti tipi di plastica. Sono portate soprattutto di notte ma l’uso diurno può essere indicato in certi casi.


 

Farmaci anti-spastici

Molti farmaci sono efficaci contro la spasticità. Alcuni sono somministrati per via orale, altri direttamente nel sistema nervoso ed altri localmente, vicino o all’interno dei muscoli spastici.

Quando la spasticità è diffusa (paralisi cerebrale severa), farmaci come il baclofen, il dandrolene o la gabapentina possono essere d’aiuto. Alcune volte però gli effetti collaterali ne limitato l’utilizzo. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale o intratecale, a contatto con il sistema nervoso. Pompe impiantate possono rilasciare una dose prestabilita di farmaco ogni giorno, per ottenere un effetto stabile a lungo termine.

Alcuni farmaci possono essere somministrati localmente, direttamente nei muscoli spastici o a livello dei loro nervi motoriRamo nervoso che raggiunge il muscolo e che è responsabile della sua contrazione. Tutti I muscoli hanno il loro ramo motore, a volte anche più di uno... Lo scopo è quello di ridurre il tono muscolare. Il loro effetto è solo temporaneo. Ci sono due tipi di farmaci:

  • la tossina botulinica impedisce la trasmissione dell’impulso nervoso al muscolo, bloccando il rilasciamento di un trasmettitore (l’acetilcolina) che normalmente induce la contrazione. Principalmente sono due i farmaci disponibili sul mercato: Dysport® e Botox®.

Il target muscolare è identificato generalmente tramite elettrostimolazione o ecografia. Quindi, la tossina è iniettata direttamente nel muscolo tramite una siringa con ago. Nei bambini può essere somministrata sotto sedazione.

I suoi effetti iniziano dopo pochi giorni e persistono per tre/cinque mesi. Durante questo periodo la fisioterapia è rinforzata soprattutto a livello dei muscoli antagonisti non spastici, e i tutori sono indicati per combattere le deformità. E’ del tutto reversibile: la spasticità ricompare al cessare dell’effetto farmacologico.
Essa è indicata quando la spasticità di uno o più muscoli è così importante, nonostante tutti gli altri trattamenti, da impedire la funzione o rendere difficile la gestione o provocare dolore.
La tossina aiuta anche nella pianificazione degli interventi chirurgici sia per quanto riguarda la scelta del tipo di intervento sia perchè il paziente possa capire quali benefici si potrebbero ottenere con l’intervento.

  • Oggi, i blocchi motori sono utilizzati soprattutto quando la tossina non è disponibile. Consistono nell’iniezione, intorno al nervo motore, di una sostanza (anestetico locale, alcol o fenolo) che blocca l’impulso nervoso e paralizza temporaneamente il muscolo. La durata dell’effetto dipende dalla sostanza utilizzata (un’ora per l’anestetico locale, qualche settimana per il fenolo).

 

Valutazione clinica

Devono essere eseguiti controlli regolari al fine di valutare l’arto superiore e i benefici a breve e lungo termine di qualsiasi trattamenti venga eseguito. I controlli comprendono la valutazione clinica della spasticità, della forza muscolare, della rigidità articolare (dovuta a retrazioni muscolari o articolari) e della sensibilità. Numerosi test sono disponibili per stimare la funzionalità della mano, per esempio:

 il box and block test il nine hole peg test 
 box-and-block-test  nine-hole-peg-test

Vengono inoltre usate numerose classificazioni e scale, alcune delle quali specifiche per l’arto superiore spastico (AHA; Melbourne, SHUUE).

La classificazione di House è semplice e efficace nel descrivere le capacità grossolane della mano.

Grado

Descrizione

Livello di attività

0

Non utilizzata

Non Utilizzata 

1

Utilizzo passivo scarso

Utilizzata come “peso” per tenere fermo (mano pressa)

2

Utilizzo passivo discreto

Può tenere un oggetto posto con la mano sana nella mano affetta

3

Utilizzo passivo buono

Può tenere e stabilizzare un oggetto posto con la mano sana nella mano affetta

4

Utilizzo attivo scarso

Può afferrare attivamente un oggetto e tenerlo debolmente

5

Utilizzo attivo discreto

Può afferrare attivamente un oggetto e stabilizzarlo bene

6

Utilizzo attivo buono

Può afferrare attivamente un oggetto con la mano affetta e manipolarlo con le due mani

7

Utilizzo spontaneo, con limitazioni

Può praticare attività bimanuali facilmente e a volte usare spontaneamente la mano affetta

8

Utilizzo spontaneo, completo

Utilizzo della mano affetta completo ed indipendentemente dall’altra mano